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ENRICA BRICCHETTO – CREMIT (Centro di Ricerca sull'Educazione ai Media, all'Informazione e alla Tecnologia), insegnante

Dottore di ricerca in storia contemporanea, ha conseguito il titolo di perfezionamento in Media Education all’Università Cattolica del Sacro Cuore, diretto dal prof. Pier Cesare Rivoltella.
Insegna all’I.I.S. “Giulio” di Torino dove ha una classe digitale. Svolge attività di Coaching presso il CREMIT (Centro di Ricerca sull'Educazione ai Media all'Informazione e alla Tecnologia) ed è docente di Laboratorio di Didattica Generale e di Progettazione nella facoltà di Scienze della Formazione dell’UCSC.

Pubblicazioni
In volume:
- Schede 4, 7, 9, 14 in P.C.Rivoltella, Fare didattica con gli Eas. Episodi di Apprendimento situati, Brescia, La Scuola, 2013;
- Media, storia, cittadinanza, a cura di P. C. Rivoltella, E. Bricchetto,  F. Fiore, Brescia, La Scuola, 2012.

Articoli:
- Farmaco della memoria, L'Indice dei libri del mese”, settembre 2014, p.40
- Effetto film:Anita B. di Roberto Faenza, “L'Indice dei libri del mese”, febbraio 2014, p.40 
- E. Bricchetto, S. Luzzatto, La scuola cambi passo, “Domenica”, “Il Sole 24 ore”, 9 dicembre 2012
- Formazione e nuove tecnologie per la scuola dell’infanzia, “Smat”, (“Rivista di scuola materna), 2, ottobre 2012
- La lezione tecnologica. Lavorare con le nuove tecnologie: sfondi teorici e schede operative, “Scuola e didattica”,  n.15, giugno 2012

Intervento: "Noi, loro, il mondo digitale. Fare lezione oggi nella scuola secondaria di secondo grado"

Come può il docente della scuola secondaria di secondo grado continuare a svolgere il proprio lavoro in modo proficuo e soddisfacente, oggi?
Padroneggiando un metodo che gli consenta di attingere alla sua formazione accademica e a tutto il "nuovo" in cui è immerso insieme agli studenti; creando un ambiente funzionante in presenza e a distanza. Noi, loro, la scuola racconta come il metodo degli Eas (Episodi di Apprendimento Situato) e l'ambiente Google Apps for Education possono diventare pratica didattica quotidiana e rendere più profonda l'esperienza culturale della scuola.

  

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